Carte Fedeltà…non troppo fedeli.

Consumatori spiati dai supermercati Il garante della Privacy parte all’attacco delle carte fedeltà della grande distribuzione con una multa e indicazioni perentorie alla catena GS per non avere informato correttamente la clientela dell’uso che avrebbe fatto dei dati forniti per l’adesione ad un programma di fidelizzazione. Nei questionari necessari ad ottenere la carta fedeltà e quindi i premi del catalogo e gli sconti su alcuni prodotti, non veniva specificato che i dati personali dei clienti sarebbero stati utilizzati anche ai fini di analisi delle abitudini, delle scelte di consumo e per strategie di marketing. L’azienda, avrebbe raccolto all’insaputa dei clienti non solo dati come professione o numero di cellulare, ma anche il numero degli scontrini emessi, i dettagli dei prodotti acquistati e il negozio in cui fa la spesa.Questo per valutareil grado di fidelizzazione per poi inviare comunicazioni o programmare campagne promozionali. Il problema è che il questionario fatto compilare ai clienti non consente di esprimere liberamente un consenso separato per i diversi usi dei dati condizionandoli all’apposizione di un unica firma. Un metodo contrario alle disposizioni del codice della privacy.