Olio: nel 2010 esportazioni in crescita del 16,5%

I prodotti vergini ed extravergini rappresentano oltre il 70% del totale, pari a 344.000 tonnellate
Nel 2010 le esportazioni di oli d’oliva (esclusi quelli di sansa) hanno raggiunto quota 344.000 tonnellate (+16,5% rispetto al 2009), mentre le importazioni sono state pari a 564.000 tonnellate (+22%). Lo rivela l’analisi Ismea “Olio d’oliva: tendenze e prospettive”.
La qualità – evidenzia l’Ismea – resta sinonimo di made in Italy. Lo confermano la forte presenza nel mondo dei brand italiani e la prevalenza di oli di pregio nella composizione dell’export nazionale del settore, con i vergini e gli extravergini che rappresentano più del 70% del totale.
L’Italia, che nello scenario internazionale è il primo paese consumatore di olio di oliva e il secondo produttore ed esportatore (è preceduta solo dalla Spagna), è chiamata oggi – sottolinea l’Ismea – a confrontarsi in un contesto globale fortemente competitivo e in continua evoluzione.
 Al fianco dei competitor tradizionali e dei paesi nordafricani e mediorientali, sono entrati sul mercato nuovi player internazionali, tra cui Argentina e Australia. Paesi il cui ruolo di produttori potrà consolidarsi nel medio-lungo periodo, anche per effetto di condizioni pedoclimatiche favorevoli.
Riguardo ai prezzi, il primo bimestre 2011 ha fatto segnare un buon recupero degli oli extravergini sui mercati all’origine, con valori che seppure al di sotto dei 3 euro al chilogrammo sono tornati ai massimi da oltre due anni. Per trovare una quotazione più elevata bisogna risalire infatti all’aprile 2008, mese in cui il prezzo medio aveva superato la soglia dei 3 euro.
Gli oli extravergini italiani sono gli unici, inoltre, che sul mercato europeo stanno mostrando una dinamica positiva, iniziata con l’ultimo trimestre del 2010. La situazione resta invece stagnante per gli oli greci e spagnoli, seppure in un contesto che potrebbe gradualmente migliorare.
Lo studio Ismea, che offre un’analisi aggiornata sugli sviluppi del settore e un ampio dettaglio di dati statistici, è scaricabile integralmente dal sito www.ismea.it