Unes all’attacco: rilevato il 20% di Sisa spa

All’interno della centrale Sisa Spa si stanno vivendo ore di fermento, radicali cambiamenti sono alle porte per trovare una soluzione alla crisi di fatturati che sta mettendo in seria difficoltà l’insegna. In questa necessità di cambiamenti si inserisce una notizia che è di estremo interesse: Unes Supermercati acquisisce il 20% del capitale di Sisa Spa, il motore del sistema Sisa, l’azienda proprietaria dell’insegna e dei marchi del gruppo. L’operazione, annunciata nei giorni scorsi a Bologna dai due partner, si inserisce nella strategia di potenziamento della massa critica e del potenziale competitivo messa in atto da Unes per fronteggiare la crescente competitività del mercato della GDO in Italia da un lato, dall’altro dalle necessità di Sisa di occupare un’area geografica che Unes conosce bene, il nord ovest, e che oggi vive attraverso la dissoluzione del Cedi Sisa Europa e con una generale fuga dei propri associati, oggi attratti dall’idea Simply ( Sma) oppure dalla mutazione in discount. La partnership tra le due insegne si basa sui forti valori condivisi – il forte radicamento e la conoscenza del territorio, la spiccata sensibilità alle relazioni con il cliente e la forte presenza nel business di vicinato – Sisa ed Unes , come ben si sa, sono accomunate anche dagli stessi formati dei punti vendita, ma a mettere in unione le due insegne è soprattutto la medesima visione del futuro e la condivisione della consapevolezza della necessità di cambiamento, fattore indispensabile per far fronte ad un mercato sempre più competitivo.
Unes ha iniziato il suo processo di cambiamento tre anni fa, processo che le ha permesso di crescere a tassi significativi anche in un momento di crisi dei consumi, grazie ad una strategia basata su qualità a basso prezzo. SISA ha bisogno di un partner un Area 1, ed inoltre da un anno è fuori dai circuiti delle Supercentrali, e confrontare i contratti fa sempre bene ( e che contratti!). Sisa Spa fa capo a 800 soci imprenditori della DO raggruppati in sei ( continueranno tutti?) centri distributivi (Cedi) interregionali, con oltre 3000 punti di vendita ed un fatturato di circa 4,3 miliardi di euro. Unes vanta una rete di 170 punti e un fatturato di 630 milioni di euro, attualmente concentrati in Lombardia e Piemonte. L’alleanza potrà lavorare per individuare e mettere a punto tutte le possibili sinergie dedicate a ottimizzare gli approvvigionamenti attraverso strategie di acquisto comuni, studiare in modo congiunto lo sviluppo di nuovi format commerciali e sviluppare progetti condivisi legati alle Private Label, forse la notizia più interessante di tutte, chissà se attraverso il lancio di un nuovo Brand o sinergie relative alla gestione dei fornitori. Non ultimo vi è l’impegno a condividere il know how ed il potenziale d’innovazione, con la possibilità di aprire in futuro anche punti vendita a doppia insegna.
Però dietro a questo accordo si nascondono curiosità: i conti di Sisa vanno male, è un fatto certo, alcuni Cedi sono in crisi, e soprattutto il nord ovest era dato per perso. Unes arriva in un momento fondamentale acquisendo il 20% di quota Sisa; naturamente viene da domandarsi il 20% di che? di poco sicuramente, si parla di un consorzio, fatto di piccoli imprenditori. E’ un modo tecnico per parlare di un accordo, adesso che il mondo della GDO è in fase di profondo cambio e le Supercentrali (o Supercentraline) non vanno più di moda. Però i problemi di Sisa, da un lato sono risolti nel nord ovest, dall’altro esistono delle situazioni di crisi aperte di cui i due gruppi si dovranno fare carico: altri Cedi hanno sofferenze numeriche, Sisa Calabria e Sisa Sicilia hanno seri problemi di liquidità raccontano i fornitori, non si sa che fine faranno, e lo stesso Sisa Centro Nord non vive periodi d’oro. Unes contribuirà forse a migliorare gli acquisti, da qui si dovrebbe cercare di migliorare le vendite.