Allarme rosso, rosso magenta.

Anche i colori hanno un padrone. Il magenta, comprato come se fosse un oggetto e tolto dal mercato, è stato registrato ed acquistato dalla Deutsche Telekom la cui T è carica del magenta. E’ diventato così, proprietà privata, come il blue silver acquistato dalla Red Bull, la produttrice della bevanda energetica che considera quel misto di grigio blu parte importante del suo logo.

Sono insorti a favore della libertà dei colori, artisti, grafici, intellettuali, navigatori in rete.
E così è partita la controffensiva ai giganti dell’economia. La Comunità Europea ha fatto notare alle due aziende che registrare un sito o un nome si può che questo vale però solo per i simboli rappresentabili graficamente. Registrare i colori è invece illegale. Le ditte hanno fatto riferimento ad una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2004 che dice:

“colori o combinazione di colori che siano oggetto di registrazione devono essere sistematicamente definiti associando le tonalità in modo uniforme”.

Gli avversari si sono appellati all’articolo 7 del regolamento che confermava la possibilità di registrare solo marchi e simboli rappresentabili graficamente. Ma le aziende hanno risposto che l’articolo ormai vecchio di dieci anni è stato superato dalla consuetudine e soprattutto dal progresso tecnologico. Per i due colori è ancora tutto da decidere.