La crisi colpisce il latte fresco di qualità

Calano le vendite dell’8,22%
Crollano le vendite di latte fresco di alta qualità dell’ 8,22% nei primi quattro mesi del 2009. Le cause sono la crescita delle vendite nella grande distribuzione, in particolare nei discount, del prodotto a più contenuto costo unitario, ma a minore valenza qualitativa
Crollano le vendite di latte fresco di alta qualità dell’ 8,22% nei primi quattro mesi del 2009. Lo segnala Confagricoltura, mettendo in evidenza andamenti regressivi del 3,41% nel 2007, del 5,12% nel 2008. Un dato che preoccupa gli imprenditori agricoli anche se, di contro, è accompagnato dalla crescita delle vendite del latte fresco (+5,67% nel quadrimestre 2009).

Molte, ad avviso di Confagricoltura, le cause che portano ad una disaffezione del consumatore. In primo luogo la crescita delle vendite nella Gdo, in particolare nei discount, del prodotto a più contenuto costo unitario, ma a minore valenza qualitativa.

«Alta qualità – ricorda Confagricoltura – non è uno slogan, ma una precisa categoria merceologica. I requisiti necessari affinché il latte fresco pastorizzato sia definito di alta qualità sono così rigorosi che solo le aziende tecnologicamente più avanzate e sottoposte a severi controlli sono in grado di proporre questo tipo di latte».

Per Confagricoltura occorre sensibilizzare il consumatore e indirizzarlo sul prodotto di alta qualità che è sicuramente proveniente da “allevamenti italiani”; e che nasce dall’impegno, anche economico, dei produttori e della filiera a fornire un latte che oltre a salubrità e sapore ha caratteristiche nutrizionali particolari (con contenuto di proteine di 32 gr. di proteine/litro contro i 28 grammi per quello destinato al latte fresco pastorizzato).