Supermercato, meglio bello.

Pensieri sui supermercati, quelli belli.

Passiamo un sacco di tempo al supermercato. Non dico che tutti vadano al supermercato eh, magari c’è chi va dal fruttivendolo sotto casa a comprare la verdura; dal macellaio sotto casa della nonna a comprare il ragù (e sì, siamo dalle parti di Modena/Bologna); dal pescivendolo al mercato; dalla zia della ragazza del suo migliore amico/a che fa la pasta tirata in casa a prendere le tagliatelle. Insomma avete capito l’andazzo.

Fatto sta che poi il tempo a disposizione è sempre quello li, e molto bene se si riesce a tenere il ritmo. Eh sì per contatti umani tipo con il fruttivendolo, il macellaio, la ragazza dell’amico/a (bada, ve’) si rimane al top, ma poi si arriva a casa e dritti a nanna senza neanche passare dalla cucina, perché poi di tempo ne rimane neanche per mangiare. E quindi si sceglie il supermercato. Io ci vado. Almeno, quando vado a fare la spesa vado quasi sempre o al mercato (sono sculato perché è vicino a casa mia) o al supermercato. C’è sempre tanta tanta tanta gente. Ma non è che sembrino tutti felicissimi. Chiaro, non è il momento top della giornata, è solo che quella cosa li la devi fare.

Una foto del meracato Albinelli di modena. Sempre Bellissimo

Il mercato Albinelli di Modena. Una gioia

Allora la soluzione? Ovvio no! La spesa on-line, te la ordini e poi ti arriva. Nessun problema! Cioè almeno ci si toglie anche questo dovere. Però poi scegliere il cibo non è così facile. Intanto non è che vedi proprio quello che prendi e questo non è il massimo. Poi quante volte la lista la improvvisi un po’ in diretta? Allora non c’è scampo, dobbiamo ingrigirci e andarci. Intristirci è ancora il compromesso migliore.

Eppure quando vado al mercato non è cosi male. Si ha quella sensazione che le cose sono tutte tanto buone, fai due chiacchiere con la gente, e poi il posto è pure bello. Ma allora invece che pensare a come fare, perché non sai se puoi essere a casa per le 18:00 per il pacco della spesa espresso, perché non pensare a rendere i supermercati come i mercati? E già che ci siamo a migliorarli.

Intanto al mercato le casse non ci sono. Cioè ci sono ma ad ogni singolo bancone. Ok, non sono così rivoluzionario da proporre una cassa per bancone o corsia, anche perché una soluzione potrebbe già esserci. Pensiamo ad Amazon go! Sembra strano che prima dica niente spedizioni, e poi parli di Amazon. Ma Amazon Go! è poi quella cosa che stanno provando a Seattle, uno “store” tipo un supermercato, ma senza casse. E funziona! Sarà che dopo che Amazon ha comprato Whoole Food un paio di cose le ha imparate.

Quindi niente casse al supermercato, niente file, niente cassiere … aspetta come niente cassiere? E i lavoratori? Ok non abbiamo più le cassiere, ma possiamo re-investire i soldi in altro capitale, sempre umano. Mettiamo il fruttivendolo, il macellaio e chi più ne ha più ne metta negli appositi banconi. Ci sono già! E’ vero, ma paghiamoli di più e investiamo un po’ di più sulle loro competenze. Che poi magari ci rimangono, e fanno pure un bel lavoro. così quando vai al tuo supermercato, fai poi due chiacchiere con la solita faccia. Un po’ come al mercato no?

Bene, bene ma siamo sempre li. Non è che impazziate dalla voglia di andare al supermercato per fare due chiacchiere con il macellaio no? Poi non c’è niente da fare, il mercato si che è un luogo dove andare a fare la spesa, altro che.

La foto di Andreas Gursky 99 cent. Un esempio precoce di estetizzazione del quotidiano. Anche se poi è un estetizzazione un po' diversa di quella di cui stiamo parlando noi.

Andreas Gursky estetizza un supermercato in 99 cent, 1999. A lui ha portato bene, la foto è stata poi venduta a 2.3 milioni ($)

Beh perché non pensare ai  supermercati più come a luoghi che come a zone di passaggio?Insomma quando pensiamo al museo, o al cinema o al teatro e non parlo solo del critico d’arte o della persona colta, ma parlo anche di tutti gli altri, noi che andiamo al supermercato insomma, vado in  un luogo bello (anche se poi molti cinema di oggi, e forse anche qualche museo, alla fin fine assomigliano proprio a dei supermercati).

 E se pensassimo a dei supermercati per il bello? Tipo, già quando andiamo a comprare il vino ci sono diffusori audio. Ok lo so servono a farti comprare più vino, e a volte sono molesti, come tutta la musica di sottofondo, ma era giusto per arrivare  a questo punto qui: se pensassimo un po’  anche al supermercato come ad uno spazio espositivo? Intendo, non solo pack più belli, che già quello non sarebbe male. Ma anche esposizioni vere e proprie, magari di artisti locali, illustratori, fotografi, scultori e chi più ne ha più ne metta. Voi direte, basta con questa estetizzazione senza senso e a questi mappazzoni categoriali. Io vado a comprare una bottiglia di vino mica a vedere un Morandi. Però stare in mezzo al bello non è male sapete, e non lo dico solo io (anche se poi ci sarebbe da discutere un pochino su che cosa poi vuol dire bello). E per quanto riguarda i mappazzoni, se non lo avete ancora capito: buongiorno ventunesimo secolo, buona notte categorie.

 

Tanto ci dobbiamo andare, almeno finché non avremo liste della spesa perfettamente pensate e percezioni simulate del cibo che poi ordineremo con un click. Meglio, mentre aspettiamo, fare una cosa che dobbiamo fare (mangiare, anche solo per sopravvivere si deve, e non si scappa ) con gusto. allora, come diceva Mr. Fox in Fantastic Mr. Fox, alziamo i nostri cartoni… alla nostra sopravvivenza! 

P.s. Intanto basterebbe cambiare l’illuminazione, che quando si entra in un supermercato sembra quando dormi fino a mezzogiorno d’estate e poi aprono le tende a tradimento.